La Messa dei Giovani (Messa beat) nacque dall'esigenza di dare ai giovani l'opportunità di pregare cantando con la loro musica, coi loro strumenti, con la loro gioia di vivere… Nessuno dei miei oppositori però guardò ai miei canti come occasioni di giubilo per tanti giovani che, cantando a modo loro la gloria di Dio, ebbero sicuramente, come dice S.Basilio: "…anime e menti illuminate dal Verbo, mentre credevano di ricevere solo il piacere della musica…"
1. Penso pensieri di pace (Giombini-Gasbarri)
2. Gloria al Signore (Giombini-Scoponi)
3. Con voci di gioia (Giombini-Federici)
4. Io credo (Giombini-Scoponi)
5. A te offro mio Dio (Giombini-Federici)
6. Santo (Giombini-Scoponi)
7. Tu che sei nei cieli (Giombini-Gasbarri)
8. Agnello di Dio (Giombini-Scoponi)
9. Rendete grazie a Dio (Giombini-Scoponi)
Esecutori
1 – 3 – 5: Angel and the Brains
2 – 8: I Barrittas
4 – 6 – 7 – 9: The Bumpers
Prima esecuzione mondiale
ROMA
Oratorio secolare S.Filippo Neri
Aula Borrominiana – 27 Aprile 1966
2. Gloria al Signore (Giombini-Scoponi)
3. Con voci di gioia (Giombini-Federici)
4. Io credo (Giombini-Scoponi)
5. A te offro mio Dio (Giombini-Federici)
6. Santo (Giombini-Scoponi)
7. Tu che sei nei cieli (Giombini-Gasbarri)
8. Agnello di Dio (Giombini-Scoponi)
9. Rendete grazie a Dio (Giombini-Scoponi)
Esecutori
1 – 3 – 5: Angel and the Brains
2 – 8: I Barrittas
4 – 6 – 7 – 9: The Bumpers
Prima esecuzione mondiale
ROMA
Oratorio secolare S.Filippo Neri
Aula Borrominiana – 27 Aprile 1966

Di seguito riportiamo alcuni stralci tratti dalla conferenza tenute da Marcello Giombini a San Marino nel luglio 2003 intitolata "Musica Sacra Popolare e strumenti musicali: verità e pregiudizi", laddove a proposito della "Messa dei Giovani" così si espresse:
Il 27 aprile 1966 ci fu, in Roma, nel Borrominiano Oratorio di S. Filippo Neri, l'esecuzione, non sul patibolo come "qualcuno" in quei giorni avrebbe voluto ma in pubblico concerto, della mitica "Messa dei Giovani" per Voci, Chitarre elettriche, Organo e Batteria, da me composta e affidata a tre gruppi musicali all'epoca notoriamente dediti alla cosiddetta musica "profana", quella cioé dei Beatles e dei Rolling Stones...
[...] Certamente l'esplosione della "Messa dei Giovani" [...] dovette apparire, agli occhi dei pochi ma bellicosi "parassiti", una provocazione appositamente orchestrata ai loro danni dai "progressisti"!
[...]La "Messa dei Giovani" venne accolta molto favorevolmente, direi che fu un grande successo, dato che nei negozi di musica ci fu una tale richiesta di partiture che perfino l'editore Casimiri, che non era certo un "progressista", mi chiese l'autorizzazione a pubblicarla e a metterla in vendita.
Ma ora voglio essere fedele al tema di questa comunicazione, per cui, dopo aver parlato di verità, parlerò dei pregiudizi, anzi delle "menzogne" che a proposito della "Messa dei Giovani" apparvero in queu giorni sulle pagine di taluni giornali.
Scrisse Nino Longobardi sul Messaggero: "La sala era divenuta un raduno di isterici e già si registravano i primi svenimenti delle solite adolescenti..." In verità, e ve lo garantisco io che c'ero, nulla di ciò accadde: ci fu, ed è naturale che così fosse, soltanto giovanile entusiasmo che si manifestò nell'Alleluia finale attraverso il ritmico battito delle mani; un clap peraltro eseguito a dovere, come nella musica gospel, cioé sul "levare" e non sul "battere" come oggi le assemblee che vogliono apparir "giovani" erroneamente si ostinano a fare.
[...] Nella immediata scia della "Messa dei Giovani" e dei "Salmi per il nostro tempo" migliaia dei giovani vennero attirati nelle chiese, solo per suonarvi le chitarre o per pura e semplice curiosità. Una "immigrazione" di grandissima importanza per la Chiesa, dato che la curiosità è il preludio ad ogni grande scoperta, soprattutto a quella di Dio. Col tempo però le cose cambiarono: i repertori sempre più banali e noiosi indussero i figli di quei giovani, e successivamente i loro figli, a non frequentare più le chiese nelle quali per lodare il Signore veniva usato tutto ciò di più mediocre si può usare, dai repertori agli esecutori.
Il 27 aprile 1966 ci fu, in Roma, nel Borrominiano Oratorio di S. Filippo Neri, l'esecuzione, non sul patibolo come "qualcuno" in quei giorni avrebbe voluto ma in pubblico concerto, della mitica "Messa dei Giovani" per Voci, Chitarre elettriche, Organo e Batteria, da me composta e affidata a tre gruppi musicali all'epoca notoriamente dediti alla cosiddetta musica "profana", quella cioé dei Beatles e dei Rolling Stones...
[...] Certamente l'esplosione della "Messa dei Giovani" [...] dovette apparire, agli occhi dei pochi ma bellicosi "parassiti", una provocazione appositamente orchestrata ai loro danni dai "progressisti"!
[...]La "Messa dei Giovani" venne accolta molto favorevolmente, direi che fu un grande successo, dato che nei negozi di musica ci fu una tale richiesta di partiture che perfino l'editore Casimiri, che non era certo un "progressista", mi chiese l'autorizzazione a pubblicarla e a metterla in vendita.
Ma ora voglio essere fedele al tema di questa comunicazione, per cui, dopo aver parlato di verità, parlerò dei pregiudizi, anzi delle "menzogne" che a proposito della "Messa dei Giovani" apparvero in queu giorni sulle pagine di taluni giornali.
Scrisse Nino Longobardi sul Messaggero: "La sala era divenuta un raduno di isterici e già si registravano i primi svenimenti delle solite adolescenti..." In verità, e ve lo garantisco io che c'ero, nulla di ciò accadde: ci fu, ed è naturale che così fosse, soltanto giovanile entusiasmo che si manifestò nell'Alleluia finale attraverso il ritmico battito delle mani; un clap peraltro eseguito a dovere, come nella musica gospel, cioé sul "levare" e non sul "battere" come oggi le assemblee che vogliono apparir "giovani" erroneamente si ostinano a fare.
[...] Nella immediata scia della "Messa dei Giovani" e dei "Salmi per il nostro tempo" migliaia dei giovani vennero attirati nelle chiese, solo per suonarvi le chitarre o per pura e semplice curiosità. Una "immigrazione" di grandissima importanza per la Chiesa, dato che la curiosità è il preludio ad ogni grande scoperta, soprattutto a quella di Dio. Col tempo però le cose cambiarono: i repertori sempre più banali e noiosi indussero i figli di quei giovani, e successivamente i loro figli, a non frequentare più le chiese nelle quali per lodare il Signore veniva usato tutto ciò di più mediocre si può usare, dai repertori agli esecutori.